lunedì 5 settembre 2011

CROSTATA DI FICHI E MANDORLE, ANCORA UNA VOLTA, PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI

Leggere il post di Stefania e desiderare di provarne la ricetta è stato naturale.  Ricevere in regalo un pò degli ultimi fichi neri della stagione e decidere che, sì, questo era un segno del destino, beh - che ve lo dico a fare?- è stato imperativo.
I fichi che si trovano in questo periodo sono più piccoli e molto meno succosi di quelli che si mangiano allo inizio dell' estate: sono, infatti, "fichi di seconda", ossia i frutti della seconda fioritura  della pianta che alle porte dell' autunno regala, nella sua generosità, frutti più adatti alla conservazione in vista dell' inverno. ....Questa Natura ne sa una più del diavolo! Il maggiore grado zuccherino e la minore acquosità, infatti, rendono questi piccoli fichi adatti all' essiccazione, a fare confetture e alla cottura, in generale.
Mentre realizzavo questa crostata riflettevo sul fatto che essa possiede tutte le caratteristiche di una Quiche: il guscio in pasta brisèe, il ripieno cremoso a base d' uovo che accoglie ingredienti tagliati a pezzi. Il mio studio sistematico della Cucina Francese attraverso il "Mastering" di Julia Child mi farebbe inserire questo dolce tra le Quiches sucrèes piuttosto che tra le Tartes, ma questo è un ragionamento puramente accademico e non cambia minimamente il fatto che questa Crostata di fichi e mandorle è deliziosa.
Io l' ho preparata in un' afosissimo pomeriggio e devo dire che il suggerimento di lavorare la brisèe con l' impastatrice e la frusta K è stato determinante ad evitare la "bruciatura" certa della farina se l' avessi lavorata con le mani, come faccio sempre con impasti di piccole quantità. Il risultato è stato un guscio fragrante e croccante ed ha meritato il lavaggio di qualche utensile in più. Anche la crema di mandorle (...una Frangipane?...mi documenterò) l' ho lavorata con un frullatore, ma "purtroppo" quella che è rimasta attaccata alle pareti della caraffa l' ho dovuta mangiare. Pazienza.
Ecco la ricetta:
per la crosta
  • 160 g di farina 00
  • mezzo cucchiaino di sale
  • mezzo cucchiaino di zucchero
  • 113 g di burro freddo
  • da 2 a 4 cucchiai di acqua ghiacciata
per il ripieno
  • 100 g di mandorle pelate
  • 75 g di zucchero
  • un uovo intero
  • 40 g di burro morbido
  • 2 cucchiaini di farina
  • un pizzico di sale dei fichi maturi, bianchi o neri
  • poco succo di limone
Preparare la brisèe con il metodo "sabbiato" (lo stesso indicato da Julia), intridendo la farina, il sale e lo zucchero con il burro ghiacciato tagliato a cubettini. In questa fase, come ho detto, è utilissima l' impastatrice per evitare di manipolare l' impasto e rovinarlo. Unire l' acqua in cucchiaio alla volta, quel tanto che basta ad aggregarla e non una goccia di più. Togliere dalla ciotola, avvolgere in pellicola e fare riposare due ore in frigorifero. Io avevo fretta ed ho appiattito la pasta attraverso la pellicola passandola solo mezz' ora in frezeer (come consiglia Luca Montersino). Devo dire che era ugualmente perfetta e stendibile anche in uno strato molto sottile direttamente su un foglio di carta forno.
Preparare la crema frullando le mandorle con lo zucchero fino ad ottenere una polvere fine e poi unire lo uovo, il burro morbido, il sale e la farina. Spalmare la pasta brisèe con questa crema lasciando 2-3 cm di bordo libero. Disporre i fichi, precedentemente tagliati a spicchi e spruzzati con succo di limone. Rincalzare verso l' interno la pasta sulla crema e i fichi e spennellare i bordi creatisi con poco uovo sbattuto.
Trasferire la crostata con il foglio su una placca o in uno stampo e cuocere per mezz' ora a 180° e poi abbassare a 170° per 10-15 minuti fino a che la pasta non è ben dorata.
Come osserva Stefania, mangiata il giorno della sua preparazione è ottima, ma, credetemi, il giorno dopo si lascia mangiare alla grande.....per rispetto alla sue perfezione del giorno prima! ....Forse è una giustificazione troppo debole, ma ha una sua dignità.
Ho idea che questo tipo di dolce sia ottimo anche con altra frutta, come mele, pere, susine, ciliegie, pesche ecc., per cui questo sarà solo il primo della serie.

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